LA VENDETTA DEGLI SGUARDI – crostata al cioccolato e peperoncino

“Cucinavo, cucinavo, cucinavo con l’energia di un forsennato. (…) Se sbagliavo riprovavo finché il piatto non veniva bene. Cucinando mi capitava di perdere la pazienza, di innervosirmi, ma anche di sentirmi pervasa da una sensazione di beatitudine”. (Kitchen, Yoshimoto)

A un anno esatto di distanza capitava la stessa identica cosa. Che strana coincidenza. Era come se l’universo volesse ricordarmi di non fidarmi mai. Avevo sempre trovato gli sguardi così affascinanti, minacciosi e romantici allo stesso tempo. Erano così intriganti… Ma dopo quel giorno ho detto basta, non ci avrei creduto mai più. Neanche a quelli lunghi, intensi, che nascevano in lontananza e si ripetevano all’infinito. Quelli che adoravo. A me, infatti, il solo guardarsi negli occhi bastava per sentirmi come attraversata da una leggera vibrazione, un brivido. Ma quel giorno mi è crollato il mondo addosso per la seconda volta, a distanza di un anno esatto.

Non ero solo triste, amareggiata e profondamente delusa. Ero più di tutto arrabbiata. Avevo una rabbia così forte che se non avessi trovato un modo per farla uscire avrei finito per combinare qualche guaio.
Così sono andata in cucina (sì, anche se è un posto pieno di coltelli!). E questa volta non per rilassarmi, ma per sfogarmi. Ho proprio cucinato pensando di voler ammazzare qualcuno. Il grande senso di amarezza mi aveva fatto venire solo voglia di cucinare un dolce, ma non un dolce qualsiasi. Qualcosa tipo la mela avvelenata della strega di Biancaneve. Qualcosa di bellissimo e super invitante, ma che al primo morso si sarebbe rivelato un’inganno. Proprio come quei maledetti sguardi.
Questa volta gliel’avrei “fatta vedere io”, mi sarei finalmente vendicata di una bellezza che si rivelava sempre e solo apparenza. Mai niente di più.
E io ero così stufa di vivere una costante disillusione. Ogni volta lasciava spazio solo a un enorme senso di vuoto che si apriva in un abisso nel bel mezzo del mio stomaco. Solo la rabbia sembrava poterlo colmare, una rabbia che però finiva sempre in qualche modo per bruciare. Era un po’ come mangiare distrattamente il pomodorino che qualcuno aveva lasciato sul tavolo, accorgersi che si trattava di un peperoncino e non trovare un bicchiere d’ acqua.

Crostata al cioccolato e peperoncino
Ricetta di Ernst Knam (tratta dal libro “Che paradiso è senza cioccolato?”)

Ingredienti 

Per la pasta frolla al cacao:
125 gr burro
125 gr zucchero
50 gr uova (circa 1 uovo)
2 gr sale
1/2 stecca di vaniglia
5 gr lievito in polvere
200 gr farina 00
40 gr cacao amaro

Per la crema pasticcera:
170 gr latte intero fresco
1/2 stecca vaniglia
40 gr tuorli (circa 2 uova)
30 gr zucchero
10 gr amido di mais
5 gr farina di riso

Per la ganache al cioccolato:
110 ml panna fresca
150 gr cioccolato fondente

peperoncino rosso in polvere q.b
1 peperoncino fresco per decorare
gelatina di albicocche (facoltativo)

Procedimento

Per la pasta frolla
In una planetaria con il gancio, oppure a mano, impastate il burro precedentemente ammorbidito con lo zucchero e la vaniglia. Quando gli ingredienti saranno amalgamati, unite lentamente le uova, quindi la farina 00, il cacao, il lievito e il sale. Appena la farina è incorporata, smettete di impastare. Con l’impasto formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela in frigorifero per almeno 3 ore.

Per la crema pasticcera
Procedete preparando la crema pasticcera. Versate il latte in una casseruola. Incidete la vaniglia longitudinalmente, estraete la polpa e mischiatela ai tuorli leggermente sbattuti. Ponete invece il bacello nel latte, mescolate e lasciate a scaldare. Versate lo zucchero nella ciotola con i tuorli e cominciate subito a lavorare il composto con una frusta. Il tempo è vitale per ottenere una crema senza grumi: se attendete troppo, lo zucchero potrebbe bruciare i tuorli e la vostra crema pasticcera conterrebbe dei bruttissimi puntini gialli. Quando lo zucchero si sarà sciolto perfettamente, unite in un colpo solo l’amido e la farina setacciati e amalgamateli. Prima che il latte cominci a bollire, prelevatene qualche cucchiaiata e stemperate il composto.
Quando il latte bolle, eliminate la vaniglia e aggiungete l’impasto di tuorli e farina. Proseguite la cottura senza smettere di mescolare (eviterete che si formino grumi) finché il composto non sarà denso e cremoso. Più lascerete cuocere, più la crema diventerà solida: per la consistenza perfetta vi serviranno circa 2 minuti da quando bolle. Infine, trasferite la crema in un recipiente basso e largo e mettetela a raffreddare in frigorifero coperta da un foglio di carta forno.

Per la ganache al cioccolato
Portate a bollore la panna in un pentolino, quindi unite il cioccolato (tritato o in gocce) e amalgamate con una frusta sino a quando la ganache non sarà del tutto emulsionata.

Quando tutto sarà pronto, con una frusta mescolate la crema pasticcera e la ganache con il peperoncino in polvere, finché non avrete ottenuto una crema cioccolatosa e piccante, liscia e morbida. Stendete la frolla a uno spessore di circa 3 mm e foderate una tortiera imburrata. Con l’impasto che vi avanzerà, preparate due strisce di pasta. Versate sulla frolla la crema al cioccolato sino a tre quarti dell’altezza dello stampo e guarnite con le strisce di pasta frolla, sistemandole parallelamente l’una all’altra. Cuocete in forno preriscaldato a 175 gradi per circa 35-40 minuti. Lasciate raffreddare la torta e se volete lucidatela con la gelatina di albicocche. Decorate infine con un peperoncino fresco.

Che la vendetta sia servita!

       

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