Ho danzato per otto anni, fino alla prima superiore. Adoravo tutto della danza: la musica, i movimenti armonici delle braccia, le espressioni del viso che seguivano la mano, la delicatezza, l’eleganza. E poi i capelli raccolti in uno chignon impeccabile, l’ordine, la precisione… nella danza ritrovavo me stessa. E poi ci credevo, ci credevo talmente tanto che avevo la certezza che nella vita avrei potuto fare solo la ballerina per essere felice.
Eseguivo gli esercizi alla sbarra e finalmente trovavo un sostegno, proprio quello che tante volte mi era mancato.
In un periodo pieno di incertezze, la sbarra era la mia unica sicurezza. Era fissa al muro, pronta a sostenermi nel caso avessi perso l’equilibrio: non mi tradiva mai.
I maestri però ci dicevano che dovevamo fare finta che non esistesse. La mano la doveva appena sfiorare, delicatamente, come si accarezza un fiore. Agli esercizi alla sbarra seguivano sempre quelli al centro e lì era tutta una questione di equilibrio. Improvvisamente non c’era più niente a cui mi sarei potuta appoggiare. C’ero solo io, in balia di me stessa e delle mie capacità e se sentivo che stavo per cadere contraevo i muscoli e mi risollevavo da sola.
E’ un po’ come quello che mi succede oggi. Oggi è un continuo sentirsi cadere e risollevarsi da soli, alla ricerca del giusto equilibrio. A danza mi sembrava quasi di trovarlo, a volte, mentre mantenevo il passè anche per otto secondi senza mai scendere dalla mezza punta, immobile, fissando i miei occhi riflessi nello specchio. “Brava Francesca!” mi diceva la maestra “Quegli otto secondi diventeranno otto piroette in punta!”, e io mi sentivo come se stessi per toccare le nuvole. Per mantenere l’equilibrio infatti immaginavo un filo lunghissimo che mi attraversava il corpo e che usciva dalla mia testa per elevarmi fino al cielo.
Le otto piroette in punta però non sono mai riuscita a farle e quel senso di equilibrio era solo un’illusione.
Frequentavo una scuola professionale, che formava ballerini e nell’ultimo periodo mi chiedevo in continuazione cosa ci facessi in mezzo a quelle ragazze che sembravano nate per stare sulle punte. Io non lo ero. Nel mio caso l’impegno e la passione non sarebbero bastati per farmi diventare una ballerina vera. Serviva anche il fisico giusto, quello che non avevo: il collo del piede, l’elasticità… Non avevo nulla di tutto questo, ma volevo averlo a tutti i costi. Così ogni sera facevo esercizi per la spaccata, ma non serviva mai a niente. Quei cinque centimetri che mi separavano dal pavimento sembravano insormontabili. Era come se stessi lottando contro la mia natura. Avevo quasi sedici anni e fra lezioni di danza sempre più impegnative, inizio del liceo e dolore alle anche che diventava ogni giorno più fastidioso, avevo l’impressione che avrei perso l’equilibrio da un momento all’altro. Neanche la sbarra sembrava più sostenermi.
Insalata di farro al profumo di menta
Da quando ho iniziato a cucinare, però, ho notato che il senso di equilibrio piano piano comincia a tornare. Forse era proprio in cucina che alla fine sarei riuscita a fare quelle otto piroette in punta. Dovevo solo cercare la ricetta perfetta per ritrovare l’equilibrio. Qualcosa che mi facesse sentire un tutt’uno con il mio corpo e la mia mente. Allora non l’avevo ancora trovata. E come avrei potuto visto che in cucina nemmeno ci entravo. Tornavo a casa da danza e avevo paura che quello che avrei mangiato mi avrebbe fatto ingrassare, come potevo pretendere di trovare una ricetta? Al massimo avrei trovato del succo d’ananas drenante. Oggi però, credo di averla trovata. È una semplice insalata di farro, ti lascia leggera ma ti da’ anche l’energia per “piroettare” nella vita. Sulla confezione c’è scritto “per il tuo equilibrio” e forse non si intende solo quello intestinale.
Ingredienti (per due persone)
160 gr di farro
2 carote
tonno in scatola
pomodorini
mais
80 gr di piselli surgelati
1/2 cipolla
olio extra vergine di oliva
qualche foglia di menta
un pizzico di sale
Procedimento
Fate bollire il farro in abbondante acqua salata seguendo i tempi di cottura indicati sulla confezione, quindi scolatelo e lasciatelo raffreddare. Nel frattempo fate cuocere le carote a vapore per qualche minuto finché non riuscirete ad infilzarle con una forchetta e fate bollire i piselli per circa 6-7 minuti. Tagliate le carote a cubetti e passatele in padella insieme ai piselli con olio extravergine di oliva, mezza cipolla e un pizzico di sale. A questo punto unite il farro, i pomodorini tagliati a metà, il tonno in scatola e mescolate. Alla fine aggiungete qualche fogliolina di menta.
Buon appetito!